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Tiro dinamico

Cos'è il tiro dinamico!!!

Precisione, Potenza, Velocità sono i tre elementi paritetici del tiro dinamico in base ai quali vengono saggiate le capacità degli atleti, specificatamente legate al tiro e non alle loro capacità fisiche, con particolare riferimento alla costanza, rendimento ed affidabilità del binomio arma-tiratore.
Massima attenzione viene prestata alla realizzazione dei bersagli, cartacei e metallici, e loro supporti, agli angoli di rimbalzo, alla corretta vicinanza e dimensione del muro cosiddetto “parapalle” frontale, ai divisori laterali che delimitano ogni singolo stage, nonché alla loro efficacia.
Altrettanto in merito all’utilizzo di materiali idonei, saldamente ancorati al terreno (barricate, divisori, linee di demarcazione colorate, aperture e finestre, corridoi), al fine di dare ai tiratori i giusti riferimenti visivi e tattili per prevenire qualsiasi movimento non corretto durante l’esecuzione di ogni esercizio.
Anche il terreno è predisposto e modificato, tenuto sgombro da detriti e reso perfettamente piano, riportando ghiaia e sabbia sulla superficie per garantire un’adeguata sicurezza ai tiratori ed arbitri durante gli spostamenti. Come di consueto, ogni gara vede la partecipazione degli atleti assegnati in base alla divisione da loro scelta e classe di appartenenza.
Per i non addetti al settore è importante sapere che tali suddivisioni servono a porre sullo stesso livello tiratori aventi le stesse caratteristiche, più precisamente riferite alla potenza della propria arma (calibro utilizzato), impiego o meno di congegni di puntamento (mire fisse, mire optoelettroniche), impiego o meno di accorgimenti tecnici che ne facilitino o migliorino l’uso (caricatori maggiorati, impugnature diversificate, compensatori sul vivo di volata, minor peso di pressione del dito sul grilletto). Ogni divisione fissa i criteri in base ai quali un’arma può essere utilizzata e/o modificata, criteri che vengono stabiliti da apposito regolamento.
Le divisioni presenti in gara sono le seguenti: Open, Standard, Production, Modified e Revolver standard, oltre a Mini Rifle, Single Stack e Shotgun.
Il fattore età, invece, è un altro elemento utile alla formazione e suddivisione in ulteriori categorie, nel seguente modo: Juniores, Seniors, Super Seniors. E non dimentichiamoci che esiste la categoria Lady, composta da tiratrici veramente grintose ed esperte, alcune delle quali superano con ampio margine i colleghi maschi in classifica.Quando si parla di classi si fa riferimento ai valori percentuali ottenuti da ogni singolo tiratore durante l’attività sportiva, ottenuti in base ad un rapporto tempo/punti rispetto al punteggio del miglior tiratore in ogni singola competizione. Ogni divisione comprende le seguenti classi: grand master, master, classe A, classe B, classe C, classe D.Il dinamismo offerto da questa disciplina sportiva offre momenti di adrenalina pura agli spettatori ed emozioni in gara ai tiratori impegnati nella loro prestazione.
<< Buon giorno signori! >> dice il giudice designato all’esercizio << Io sono Paolo, questo è il mio collega Stefano e vi diamo il benvenuto allo stage n. 1>>. Subito un briefing chiaro e semplice, che, secondo il presupposto della libera interpretazione, impegna i tiratori nello stabilire come affrontare la performance sin dal momento della prova “in bianco”, cioè a mani libere.A turno gli atleti si susseguono ordinatamente, testando nuove posizioni, nuovi spostamenti sempre più rapidi. C’è anche chi fa esercizi di riscaldamento per i muscoli, ancora un po’ freddi e forse troppo rilassati.Il gruppo viene interrotto dalla prima chiamata: <<Si prepari in pedana il primo tiratore!>>. Sgombro il campo, il giudice di gara si avvicina e chiede all’atleta se ha compreso il briefing dell’esercizio ed è quindi pronto. Il tiratore lo guarda deciso e risponde: <<Per me, tutto chiaro!>>.<<Load and make ready>> dice il direttore di tiro, indicando così al tiratore di caricare l’arma e sistemarsi nella posizione di partenza prevista dal briefing.<<Shooter, are you ready?>> viene domandato al tiratore, che, dopo essersi sistemato ancora una volta occhiali e cuffie, risponde: <<Ready!>>.Il giudice di gara avvicinando il timer al capo del tiratore intima: <<Stand By !>>. Inizia così il count down di circa 3 secondi prima del segnale di start. Al segnale (beep), il tiratore ha già mosso il ginocchio in avanti e dopo soli 0,80 centesimi di secondo ha estratto la pistola, puntandola in direzione della prima sagoma. I primi due colpi (il minimo previsto per ogni sagoma) centrano perfettamente il bersaglio il zona A (alfa) dopo soli 1 secondo e 93 centesimi. Subito seguono gli altri bersagli presenti nello stage. A distanza di mezzo secondo l’uno dall’altro vengono colpiti i tre bersagli metallici, che cadono all’indietro quasi all’unisono. Poi tutti gli altri cartacei, sia i più vicini, sia i più lontani, forati anche tre volte per ottenere il punteggio di una zona di più alto valore.19 i colpi minimi previsti, 21 i colpi sparati e tutti andati a segno. Il tutto in 10 secondi e 73 centesimi.Il giudice di gara richiede al tiratore la conferma <<If you are finished, unload and show clear!>>. Secondo il regolamento, un esercizio si può considerare concluso solo dal momento in cui l’arma risulta essere scarica. Quindi, secondo le procedure di sicurezza, in questa fase il tiratore estrae il caricatore, espelle la cartuccia ancora presente ed effettua un paio di aperture della pistola indietreggiando il carrello.Al comando <<If clear, hammer down, holster>> il tiratore preme il grilletto (abbattendo così il cane sul percussore) e ripone l’arma in fondina.Spettacolare, vero? Ma, a mio avviso, lo è ancor di più il risultato, dopo la verifica dei punteggi sulle sagome: 14 sono A (zona alfa), 1 è C (zona Charlie), 1 è D (zona delta), oltre i tre cosiddetti “ferri” posti, pensate, alla distanza di ben 20 metri.Il tiratore ringrazia il “Range Officer” (così sono chiamati gli arbitri ufficiali appartenenti all’Associazione Italiana Range Officers – ) tra gli applausi dei colleghi tiratori, firma lo statino relativo alla prova appena eseguita e, con un sorriso, si avvia soddisfatto verso successivo stage. Non mancano emozioni e delusioni naturalmente. Durante lo svolgimento di una competizione alcuni tiratori completano gli esercizi in tempi di esecuzione eccezionali, mentre altri, purtroppo, alternano inceppamenti, mancate percussioni e qualche rottura dei meccanismi di caricamento, che in taluni casi abbassano la media di tempi e punti, con conseguente perdita di parecchie posizioni in graduatoria. 100 colpi minimi, suddivisi per 41 bersagli cartacei e 18 bersagli metallici sono solo un esempio di quanti targets si affrontano in una gara. E’ importante sapere che in una gara di tiro dinamico sportivo, così come in altre discipline che utilizzano armi da fuoco, sono molte le variabili che influiscono sulla buona riuscita di un esercizio. Una cattiva manutenzione della propria pistola e dei suoi accessori, così come l’utilizzo di una pistola nuova, oppure di cartucce caricate in maniera erronea, lo scarso allenamento, la scarsa concentrazione, le condizioni meteorologiche sfavorevoli, il grado di umidità troppo alto, ed altre eventi ancora, sono tutti elementi che rischiano di compromettere l’esito di un’intera prova. A fine gara, una volta raccolti tutti gli statini riportanti punteggi e penalità, e regolarmente siglati da giudici segnapunti (score keepers) e tiratori, efficienti computeresti e computeriste (anch’esse tiratrici) redigono le classifiche. Nel contempo gli atleti iniziano a rilasciare tutta l’adrenalina creatasi durante le ore precedenti, seduti ad un tavolo, gustando un buon panino con salsiccia, forse forse (detto simpaticamente) “il vero motivo” che spinge questo popolo di tiratori a ritrovarsi di continuo sui campi di tiro. Giusto il tempo per scambiare quattro chiacchiere e condividere informazioni, esperienze e consigli per la prossima competizione e poi… via con le premiazioni ! Dato lo spirito puramente sportivo che contraddistingue questa disciplina i premi non sono mai in denaro. Generalmente vengono messi in palio medaglie e coppe, ma anche utensili, elettrodomestici, buoni viaggio, ricambi per la manutenzione della propria arma, cuffie, penne, orologi, ecc. … talvolta alcune organizzazioni, invece, omaggiano le terne vincenti con succulenti insaccati. Come si potrà notare, questa disciplina è anche il pretesto per stare in buona compagnia, incontrare amici, vecchi e nuovi, svagarsi un po’ e staccare la spina dal lavoro quotidiano per una giornata intera, dedicando le proprie energie mentali e fisiche alla propria passione. Inoltre, il tiro dinamico è un ottimo sport per tutti coloro che utilizzano armi nel proprio mestiere: sto parlando di forze dell’ordine, guardie giurate, body guard, agenti investigativi, oltre a tutte le persone che possiedono un’arma, sia essa da difesa o sportiva. Può essere praticato da uomini e donne di tutte le età, ed anche da portatori di handicap. Fino ad ora ho sottolineato il lato puramente sportivo di questa disciplina ed il fascino che suscitano le armi per la loro bellezza e potenza, ma in ogni momento occorre tener ben presente che, prima di tutto, sono “armi”, e non dei semplici giocattoli, e in quanto tali vanno trattate. A tal fine è opportuno evidenziare le 5 semplici regole da osservare per praticare in piena sicurezza discipline che impiegano l’utilizzo di armi:

Regola n. 1: ricordarsi di considerare le armi sempre cariche;
Regola n. 2: mai puntare l’arma ove non si vuole colpire;
Regola n. 3: inserire il dito nella guardia del grilletto solo quando si vuole sparare;
Regola n. 4: un’arma carica può uccidere;
Regola n. 5: IMPARARE QUESTE REGOLE A MEMORIA !!!


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